Riuscire a salvare Capra e Cavoli significa salvaguardare due situazioni apparentemente inconciliabili: un lavoro appassionante, una famiglia vissuta in prima persona.
“Ho pensato di lasciare un lavoro stabile e gratificante, in un contesto piacevole, per creare una piccola comunità, fatta di bambini, compiti, spensieratezze e olio di gomito.
Ho avuto il sostegno e la fiducia delle mie persone dell’amore.
Matilde e Pietro, i miei piccoli innamorati, mi hanno profondamente ispirata.
Così è nata Capra e Cavoli 23.
Semplicemente una casa, dove i bimbi possono vivere il ritmo di una quotidianità in famiglia.
Chi sa fare la passata di pomodoro? A chi piace la marmellata di fragole? Chi sa distinguere la pianta di melanzane dalla pianta di cetrioli? Chi vuole imparare come si dice sonofelice in spagnolo?
Nella casa di Capra e Cavoli 23 il bimbo viene seguito con occhio attento, ma nel rispetto di una piena autonomia, per uno sviluppo pieno e completo, sia fisico che emotivo”.
Sara Melandri, Presidente di Capra e Cavoli 23.
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Il rompicapo…
“Un contadino deve trasportare sull’altra riva di un fiume una capra, un lupo e un cesto di cavoli. Ha a disposizione una barchetta che può contenere, oltre a lui, solo una di queste cose per volta. Può fare quanti viaggi desidera, ma deve risolvere un ulteriore problema: non può lasciare soli sulla riva la capra e i cavoli, e neppure il lupo e la capra, perché la capra mangerebbe i cavoli, e il lupo la capra”.
Soluzione!
“Traghettare per prima la capra; tornare indietro e traghettare i cavoli; riportare indietro la capra (per non lasciarla con i cavoli); traghettare il lupo (che ora starà coi cavoli); tornare indietro a prendere la capra”.
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